UN NUOVO ARRIVO

Un venerdì sera di aprile hai dato la notizia del tuo prossimo arrivo.

Ero sola in bagno a leggere il risultato del test che ti annunciava e non riuscivo a credere ai miei occhi, era positivo. Finalmente eri arrivata, ti aspettavo da tanto tempo.

Quella sera io e tuo padre siamo andati a cena fuori;mentre ero a tavola ero incredula e sentivo dentro di me una felicità talmente alta che mi faceva paura, ero stordita mi sentivo estranea alla situazione non facevo altro che pensare a te. Avevo freddo come quando sei ad un esame e la tensione invade tutto il tuo corpo. Dopo qualche giorno ho avuto la conferma eri dentro di me già da 3 settimana ed io ti percepivo.

Da quel giorno è cambiato tutto, eri  l’unico nostro pensiero,nell’aria un profumo di novità, si iniziano i preparativi,la valigia per l’ospedale, le prime ecografie dove si sente il cuoricino racchiuso in un puntino che batte all’impazzata, e tu mentre lo ascolti entri in un vortice di emozioni che quasi non te ne rendi conto,mentre dentro di te sta nascendo una nuova vita, quella più preziosa. Tutti iniziano a preoccuparsi per me, “devi riposare” mi dicono,ma io mi sentivo benissimo,forte come un leone.

Passano i mesi e la pancia inizia a crescere, e tu inizi a formarti piccola piccola.

Ogni mese ti vedo nel monitor, inizio a veder le tue manine, gambe la testa, poi i primi movimenti che mi procurano una sensazione di extraterrestre, oddio cosa sta succedendo dentro di me sento qualcosa muoversi in un mare di acqua.

Gli ultimi mesi la pancia inizia a pesare, tu inizi a stare stretta li dentro e spingi per uscire ed io ed il tuo papà non vediamo l’ora di vedere come sei, bionda, mora, non riesco ad immaginarti perché tu per me sei sempre stata una sorpresa,da scoprire ogni giorno che passa. Tu stavi tranquilla dentro di me e non avevi voglia di uscire ma noi eravamo tutti ansiosi di averti, vederti, ed io volevo stringerti tra le mie braccia. La sera è il momento più bello,che condividevamo io,tu ed il tuo papà, seduti sul divano con la sua mano sulla pancia mentre ti accarezza tu ti muovi con i tuoi piedini e manine quasi a voler rispondere alle sue carezze,e la mia pancia si  modella sui tuoi movimenti ed io mi sento una strafiga da paura ad avere quella pancia,quelle forme.

Beh! Finalmente il giorno di Natale hai deciso che qualcosa doveva muoversi ma sempre con molta tranquillità per cui, io ed il tuo papà siamo andati in ospedale e li ti abbuiamo aspettato fino alle 1.33 di notte del 26/12/2010, dopo tanto dolore finalmente sei venuta al mondo, quasi non ci credevo eri piccola e nera tutta ricoperta di bianco;io stremata con tuo padre che mi teneva la mano e mi diceva “ la nostra Chiara come è bella”.

Mentre ti pulivano io mi sentivo rinascere, libera ed affamata, felice ma non consapevole della meraviglia che il Signore ci aveva regalato.